Dott.ssa Laura Marchi

Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale Pisa e provincia

Tag: narcisista

La manipolazione nelle relazioni di coppia: come riconoscerla e uscirne

La relazione di coppia per essere definita sana e appagante deve prevedere reciprocità e autonomia individuale nelle decisioni e nella soddisfazioni dei bisogni. Portare avanti un rapporto a due evidentemente comporta un cambiamento di abitudini, un’organizzazione della propria routine quotidiana e delle scelte che comprenda anche le opinioni e le esigenze del partner. Il rispetto reciproco garantisce alla coppia di camminare su un binario parallelo di cooperazione dove non entrano in gioco squilibri di potere, tentativi di dominio e/o coercizioni. In questi casi si creerà una sana dipendenza affettiva dal partner, prodotto naturale dell’attaccamento all’altro, che diventa una base sicura che garantisce affetto, accudimento, protezione e vicinanza. L’autonomia personale viene conservata in questo tipo di relazione in quanto la sicurezza della coppia garantisce a ognuno di conservare uno spazio personale in cui può dedicarsi a interessi privati, prendere decisioni per se stesso/a parlandone con il partner senza temere eventuali reazioni aggressive. In questi casi il rapporto d’amore genera emozioni positive di sicurezza, tranquillità, gioia.

manipolazione - come riconoscrela

In altri casi le relazioni possono trasformarsi in vere e proprie “gabbie” che bloccano le persone nel loro percorso evolutivo e che, sebbene vengano spesso definite relazioni d’amore, sono in realtà relazioni caratterizzate da una dipendenza affettiva patologica, fonte di sofferenza emotiva. In questa tipologia di relazioni spesso è presente un partner manipolatore e una vittima della manipolazione, sebbene entrambi contribuiscano a mantenere cristallizzati i loro ruoli e a non spezzare certi meccanismi disfunzionali. Quando in una relazione di coppia c’è un manipolatore, si produce uno squilibrio di potere, e a lungo andare, la persona che viene manipolata si sentirà trascurata e intrappolata in un rapporto che la soffoca e annulla la sua personalità.

Ma quali sono i segnali di manipolazione?

1. Il partner vi fa sentire in colpa per tutto quello che accade all’interno della coppia

Se il partner tende a farvi sentire responsabili dei suoi malesseri, di quello che non va nella coppia, se vi fa dubitare dell’appropriatezza di certe vostre scelte o decisioni legittime, allora sta mettendo in atto una manipolazione nei vostri confronti. Il manipolatore (donna o uomo che sia) è molto abile nel deresponsabilizzarsi e proiettare le colpe sul partner relazionale. La sensazione che si prova quando si è vittime di manipolazione è quella di inadeguatezza, insicurezza (“sensazione di camminare sulle uova” e di dubitare persino di se stessi), colpevolezza, confusione. Il manipolatore non risparmierà critiche e rimproveri più o meno espliciti per insinuare dentro di voi senso di colpa.

2. Il partner mette in discussione le vostre capacità e finisce per farvi dubitare di voi stessi

Il manipolatore ha bisogno di vivere la relazione assumendo una posizione di dominio, è solo attraverso l’esercizio di un potere sull’altro che può colmare le proprie insicurezze e ottenere approvvigionamenti all’autostima. E’ chiaro che quanto più il manipolatore riesce a indebolire l’autonomia di giudizio e l’autostima del/della partner e quanto più questa dipenderà e finirà per aderire completamente alla visione del mondo dell’altro, annullandosi e perdendo la sua identità. Ovviamente, quando iniziate a cedere, perdete ogni potere decisionale, è come se metteste le redini della vostra vita nelle sue mani. Tuttavia, ricordate che una delle funzioni della coppia consiste proprio nel sostenersi l’un l’altro, aiutandosi a crescere mutuamente.

 3. Il partner proietta le sue debolezze/insicurezze su di voi

I manipolatori tendono a proiettare le loro insicurezze sul partner. Ad esempio, una persona può dirvi che dal momento che è stata tradita in passato, non vuole che usciate da soli con i vostri amici. Così, proietta su di voi le sue insicurezze e, facendo appello alla vostra comprensione, restringe la vostra libertà. Spesso il partner, sensibile, empatico e innamorato, cede a tali richieste per non far soffrire il manipolatore e quindi per evitare il senso di colpa conseguente. Non cedete a richieste che vi  privano di una libertà legittima all’interno di un rapporto d’amore maturo. Non è sano farsi carico delle insicurezze dell’altro quando queste minano la propria libertà e il proprio benessere.

4. Il partner vi attribuisce la responsabilità per le emozioni che prova

I manipolatori cercano in ogni modo di far sentire il partner responsabile degli stati emotivi negativi che prova. Pertanto se il vostro partner si sente triste o arrabbiato, è probabile che la colpa sia vostra perché probabilmente avete fatto qualcosa di sbagliato. Ovviamente, vivere su questa “montagna russa” emotiva non è salutare per l’equilibrio psicologico. Naturalmente, un rapporto che vi faccia sentire così male non vale la pena di essere vissuto. E’ necessario tener presente che ognuno è responsabile dei propri vissuti emotivi, gli altri contribuiscono con i loro comportamenti a scatenarli, ma dipende da noi gestirli e elaborarli. Se il manipolatore si sente spaventato all’idea di perdervi e per questo vi controlla e reagisce in modo aggressivo se rincasate tardi da lavoro, nonostante lo abbiate avvertito, questo è un suo problema, una sua insicurezza che non modificherete certo adeguandovi a ciò che lui/lei chiede.

5. Vi fa pensare che davvero desiderate ciò che lei/lui vuole

Quando inizia una relazione di coppia, è normale che entrambi si debba cambiare alcune delle proprie abitudini per costruire una vita insieme. Ma ciò che non è normale è che i bisogni ei desideri di una delle due persone vengano completamente trascurati. Se in una relazione si prendono in considerazione solo le opinioni ei desideri di una persona, è perché la manipolazione da parte di uno dei due ha avuto successo. Naturalmente, questo accade in modo subdolo, non viene quasi mai imposto. Il manipolatore è molto abile a far credere che la cosa migliore per entrambi è fare quello che lui/lei vuole. Quindi, se ad un certo punto nel rapporto ci si rende conto che le vostre esigenze, sogni e progetti non vengono presi in considerazione, è giunto forse il momento di riconsiderare il rapporto di coppia.

 

 

Il senso di solitudine e la dipendenza affettiva del narcisista

Siamo abituati a pensare al narcisista come a una persona piena di sè, arrogante, insensibile ai sentimenti altrui, immune dalla sofferenza provocata dalla fine di una storia e dal senso di abbandono, vuoto e solitudine che questa può provocare. Sebbene sia importante fare una distinzione tra una personalità che presenta tratti narcisistici non disfunzionali, quindi la persona che, sebbene ambiziosa, autonoma e sicura di sè, riesce a stare in una relazione di attaccamento impegnata, mostrando empatia e interessandosi all’altro e ai suoi bisogni e un vero e proprio disturbo di personalità narcisistico. In questo ultimo caso è chiaro che le conseguenze su un piano relazionale sono molto diverse.

Il bisogno di attenzione e ammirazione del narcisista sono talmente forti che in molti casi sceglie più di una “vittima”, in modo da assicurarsi  continui approvvigionamenti all’autostima così fragile e dipendente dalle conferme esterne. Non è raro, quindi, che il narcisista abbia una partner ufficiale, che può essere la moglie o la fidanzata, e una o più amanti tra le ex compagne che il narcisista stenterà a lasciar andare e le nuove conquiste. E’ molto raro trovare un narcisista completamente solo; è più facile trovarlo coinvolto in una nuova conquista, impegnato in una relazione, impegnato a riagganciare una ex partner, in ogni caso connesso in relazione con una o più donne che possano alimentare il suo grande bisogno di sedurre e avere attenzioni. Nella fase iniziale di un rapporto, il narcisista vitalizzato dalla novità, dal gusto della conquista, dall’euforia associata alla fase dell’innamoramento, tipicamente sfodera le sue armi migliori, non è raro che faccia dichiarazioni importanti più tipiche di una fase avanzata del rapporto (“tu sei la donna della mia vita”, “sposiamoci presto”, “lascerò mia moglie per te e faremo un figlio”, ecc) e che sia molto presente. Questa fase, definita di “love bombing”, ha però una durata limitata perchè prima o poi, una volta conquistata la partner, il narcisista mostrerà anche gli altri aspetti della sua personalità. Sotto l’immagine di autosufficienza, sicurezza, imperturbabilità, grandiosità più o meno manifesta che il narcisista vuole e cerca di mostrare al mondo, si nasconde un nucleo di vulnerabilità, non amabilità, inadeguatezza al quale il narcisista non accede e che si trasforma in una rabbia scaricata proprio sulla partner alla quale è affettivamente più legato e con la quale ha una relazione di attaccamento. Per il narcisista la solitudine è qualcosa di intollerabile, dal momento che nella solitudine sperimenta quell’antico vuoto affettivo che cerca di riempire continuamente attraverso le attenzioni degli altri, i successi lavorativi, le conquiste amorose. Se questi approvvigionamenti vengono a mancare (insuccesso lavorativo, fine di una storia, ecc) il narcisista sperimenta un grande senso di vuoto che può colmare ricercando le attenzioni di una seconda vittima, fonte di approvvigionamento secondario e, nel caso in cui essa non sia presente, troverà altri modi per non sentire quel vuoto  e rivitalizzarsi (uso sostanze, attività vitalizzanti, diete e allenamenti in palestra, ecc).

Il narcisista ha una grande dipendenza affettiva dalle partner con cui instaura una relazione, proprio perchè non tollera la solitudine che rappresenta lo stato temuto, in quanto vengono a mancare le conferme di cui ha tanto bisogno per sopravvivere al vuoto. Sentendo di godere di più diritti rispetto agli altri in quanto “esseri speciali”, i narcisisti tendono ad avere molte pretese nei rapporti di coppia e a porsi in una posizione di dominanza; i suoi bisogni sono sempre più importanti di quelli della partner, le sue richieste più legittime, le sue mancanze più comprensibili. E’ chiaro che questo ruolo all’interno della relazione spesso va a incastrarsi molto bene con una partner co-dipendente, tendente all’autosacrificio, empatica, disponibile a prendersi cura dell’altro più che di se stessa. In questo modo il narcisista può assicurarsi tutte le attenzioni del mondo senza dover a sua volta corrispondere. Infatti spesso le partner dei narcisisti sono donne autonome, che tendono a non esprimere i loro bisogni e a cavarsela da sole. E’ proprio quando la partner minaccia o lascia il narcisista che emerge la dipendenza affettiva del narcisista, infatti le reazioni sono spesso molto forti e molto diverse dal distacco e dall’indifferenza che in genere tende a mostrare, e preso dal terrore dell’abbandono, farà di tutto per riagganciare la partner. Nel tentativo di riprendere la relazione userà qualsiasi mezzo, che va dalle minacce psicologiche, agli attacchi verbali, alla violenza fisica, alle menzogne, cosa tipica di questi soggetti. All’interno della relazione tenderà a dominare, manipolare, incolpare, sedurre, minacciare l’abbandono in modo da garantirsi una posizione di potere e mantenere la partner in un ruolo di dipendenza e sottomissione. Uscire da una relazione con un narcisista non è affatto semplice perchè sono molto abili a riprendere la partner promettendo di cambiare, ritornando ad essere premurosi e attenti come nei primi tempi, cercando di compiacere la partner in tutte le sue richieste, ma purtroppo il cambiamento sarà solo transitorio.

 

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